A volte ho l'impressione che Faccialibro sia come una enorme Smemoranda che ogni volta che viene aperta ti schiaffeggia con le pagine glitterose.
Ma passino i glitter, c'è di peggio!
Per me è utile soltanto per via dell'associazione animalista di cui facciamo parte, e per postare le foto dei leprotti (facciamo a gara a chi ce l'ha più morbido!)
Sfortunatamente, oggi ha dato asilo ad una citazione degna dei migliori baluba dell'età della pietra. Piccola premessa: io sono originaria del sud profondissimo, vivo in Unnolandia da anni, e non sono nè il tipo che parla male delle proprie origini nè quello che lacrima ogni sera agognando il ritorno a "casa". Che poi, parliamone: la domanda più odiosa fatta dai conoscenti è: "ma quando torni a casa?", cioè come se 10 anni di corte (mia), 3 anni di storia, 2 di convivenza e una proposta di matrimonio fossero carta da culo, come se non fosse casa "il posto dove appendi il cappello" (cit.). Come se la casa fosse solo dove sei nato. Aò, se la volete pensare così siete padroni, ma è un errore ritenere che per me sia lo stesso.
Presa la laurea ho acchiappato la valigia e me ne sono andata senza voltarmi indietro, perchè ho un caratteraccio a cui non piacciono le invadenze e le famiglie formicaio, perchè volevo aria, e perchè certi modi di pensare delle mie parti li ho SEMPRE odiati, soprattutto per quanto concerneva le aspettative nei confronti di una donna.
Ma torniamo al baluba: un magnifico esemplare di tale maschio si è palesato con una di quelle frasette tipiche dei nostalgici che, pur risiedendo stabilmente da anni in altri luoghi, agognano ritornare sotto la gonna (e il mestolo) di mammà. Risparmio buona parte perchè vomito, ma recita più o meno così: